La società ha bisogno dei suoi idoli, dei suoi modelli, di qualche figura ideale a cui tendere anche sapendo di non arrivarci mai.Normalissimo, anche ciascuno in cuor suo ha dei punti di riferimento.
In particolare in questo periodo sono due, Babbo Natale e Befana, emblemi di laicità e di giustizia.
Chiunque si sia comportato bene riceverà il regalo tanto desiderato. Ovvio.
La cosa più interessante di tutta questa faccenda però, è che entrambe queste figure sono di derivazione cristiana e sono un mix di tradizioni folkloristiche di diverse zone del mondo.
Così San Nicola, da vescovo che era si è ritrovato a bordo di una slitta in giro per il mondo a portare doni a destra e a manca. Questo è un po' meno ovvio.
Mi fa riflettere, all'inizio queste figure riflettevano e definivano la società a cui erano radicate, ora riflettono il mondo intero ma si sono svuotate del loro valore. Per i Romani figure come la befana erano propiziatrici e venivano riverite, ora si riveriscono per i beni materiali che garantiscono.
Dalla spiritualità si è passati al materialismo puro.
Sono molti quelli che non ''sentono'' più il natale, forse lo avvertono solo i bambini, perchè sanno che sotto l'albero apparirà magicamente quello che hanno sempre voluto e che quindi, la figura che glieli garantisce è da riverire.
I bambini capiscono in fretta.
jhon
giovedì 29 dicembre 2011
domenica 25 dicembre 2011
Natale
Dopo tanto tempo passato a non scrivere ecco che prorompe la mia riflessione ''natalizia''..
Bene, scendo in strada. Luci colori , insegne luminose di ogni genere, dolciumi a volontà, sconti su questo, omaggi su quello e....ovviamente Babbo Natale.
Figura famosissima. Non c'è un bambino che ieri sera non abbia appeso la sua calzetta o abbia predisposto latte e biscotti per poi schizzarsene a letto per arrivare il più rapidamente possibile alla mattina e trovarsi il pacchetto tanto aspettato.
Apro google. Canzoncina natalizia, luci, pupazzi di neve e babbi natale anche qui.
Apro facebook. Bacheche piene di auguri, foto e inviti di feste natalizie.
Telegiornale. Acquisti alle stelle, pacchetti di qui, pacchetti di là.
Pubblicità. Slitte targate 'coca cola' e jingle Bells a manetta.
E Gesù bambino??
Bene, scendo in strada. Luci colori , insegne luminose di ogni genere, dolciumi a volontà, sconti su questo, omaggi su quello e....ovviamente Babbo Natale.
Figura famosissima. Non c'è un bambino che ieri sera non abbia appeso la sua calzetta o abbia predisposto latte e biscotti per poi schizzarsene a letto per arrivare il più rapidamente possibile alla mattina e trovarsi il pacchetto tanto aspettato.
Apro google. Canzoncina natalizia, luci, pupazzi di neve e babbi natale anche qui.
Apro facebook. Bacheche piene di auguri, foto e inviti di feste natalizie.
Telegiornale. Acquisti alle stelle, pacchetti di qui, pacchetti di là.
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E Gesù bambino??
martedì 29 novembre 2011
Vecchie storie..
Nel post precedente ho esposto in maniera alquanto ironica quello che penso del nostro bel paese. Ora cercherò di essere più serio e soprattutto più chiaro.
Ci troviamo in una situazione che, come penso sia chiaro a tutti, non è affatto delle migliori. I motivi e le cause sono troppi per essere analizzati in maniera ampia.Mi soffermerò dunque sul primo, che è anche quello che ritengo più importante e alla base di tutti gli altri: la questione dell’identità nazionale, questione più che mai attuale, specialmente in questi periodi di crisi economica.
La nostra coesione e idea di nazione è alquanto giovane se confrontata con paesi in cui l’idea di uno stato unitario è diffusa da secoli, come ad esempio la Francia.
Il problema è che in alcuni casi, questo nobile ideale non è del tutto condiviso.
Ma come, decenni di lotte spietate per pervenire a un’unità che molto spesso non viene nemmeno sentita ne’ considerata?
Il fatto è che quest’idea non è andata radicandosi poco per volta come ha fatto in altri paesi, ma è stata inculcata da pochi, nelle menti di tanti.
Sin dagli anni dell’unità, quello che di fatto era un potere monarchico è stato chiamato coi nomi altisonanti di Stato e di Nazione, ma di Stato e di Nazione la novella Italia non aveva quasi nulla.
Gli odi secolari sono rimasti, le differenze sociali pure, anzi, sono andate perfino moltiplicandosi.
E ora, chi quest’anno è andato, o andrà alle mostre che di norma si tengono nelle più importanti e storiche città italiane in onore del ‘’compleanno del nostro stato’’, troverà solo gli eventi lieti e eroici, troverà il sacrificio di Pietro Micca, la breccia di Porta Pia, la diplomazia mirabolante di Cavour e la decisiva spedizione dei mille. Ovunque andrà, raramente sentirà parlare dell’assedio di Gaeta, della terribile legge Pica del 1863, del brigantaggio, dei tentativi sovversivi, della povertà che dilagava nei latifondi e delle enormi difficoltà di gestione, nulla di tutto ciò, la sua ammirazione cadrà sicuramente sull’ altisonante nome ITALIA!
Vista da questo lato, la situazione attuale diventa meno incredibile. Le difficoltà non nascono da un giorno all’altro.
Non sono un sostenitore dei particolarismi, ne’ un rivoluzionario ultraconservatore, con questo intervento vorrei che il lettore che sarà arrivato a stento fin qui pensi e muova le proprie considerazioni a partire dalla verità storica, e,senza lasciarsi troppo esaltare da parole altisonanti e piacevoli, cerchi di fare in modo, non solo con le intenzioni, ma anche coi fatti, di sentirsi davvero ITALIANO!
jhon
giovedì 24 novembre 2011
Italia, Italia mia
Italia mia, in momenti come questo mi vengono alla mente i versi di Dante al canto VI del Purgatorio, che risuonano incredibilmente attuali. Bisogna 'riacconciarti il freno', reindirizzarti sulla retta e grandiosa via da cui ti sei persa e ritrovata più volte.
Hai compiuto da poco il centocinquantesimo anno che, ahimè, festeggi con crisi, crolli finanziari e malcontenti.
Cara amica, vorrei tanto poterti chiamare madre, ma madre non sei: quelli che dovrebbero essere tuoi figli si sentono in terra straniera, oppressi dal loro stesso vicino, calunniati dal loro fratello.
Persino coloro che votavano a te la loro vita intera, i cosiddetti 'patrioti', si sono serviti della forza, della coercizione e del sangue per averti. Provavano un piacere quasi estatico a vagheggiarti una, sola e libera dagli invasori. Si sono visti sfruttare i loro nobili principi dai più potenti per le loro brame di danaro e potere.
E della bella Italia che volevano che diventassi, sei stata fatta schiava, sottomessa proprio da chi ti voleva liberare.
Ridotta a provincia i tuoi bei paesi sono stati usati, come vacche da mungere, il cui latte andava alla mensa dei re.
Eppure non abbiamo mancato di acclamarti con i tricolori sui balconi per tutto l'anno, e dichiararci tuoi figli di fronte al mondo intero.
A questo punto, a che giova innalzare un vessillo che tuttora non sentiamo nostro?
jhon
Hai compiuto da poco il centocinquantesimo anno che, ahimè, festeggi con crisi, crolli finanziari e malcontenti.
Cara amica, vorrei tanto poterti chiamare madre, ma madre non sei: quelli che dovrebbero essere tuoi figli si sentono in terra straniera, oppressi dal loro stesso vicino, calunniati dal loro fratello.
Persino coloro che votavano a te la loro vita intera, i cosiddetti 'patrioti', si sono serviti della forza, della coercizione e del sangue per averti. Provavano un piacere quasi estatico a vagheggiarti una, sola e libera dagli invasori. Si sono visti sfruttare i loro nobili principi dai più potenti per le loro brame di danaro e potere.
E della bella Italia che volevano che diventassi, sei stata fatta schiava, sottomessa proprio da chi ti voleva liberare.
Ridotta a provincia i tuoi bei paesi sono stati usati, come vacche da mungere, il cui latte andava alla mensa dei re.
Eppure non abbiamo mancato di acclamarti con i tricolori sui balconi per tutto l'anno, e dichiararci tuoi figli di fronte al mondo intero.
A questo punto, a che giova innalzare un vessillo che tuttora non sentiamo nostro?
jhon
mercoledì 23 novembre 2011
dovremmo tornare indietro di 2500 anni...
Studiando l'antichità classica mi ha colpito molto la vita politica dell' Atene del V secolo avanti Cristo. La prima e forse l'unica forma di democrazia degna di chiamarsi tale nella storia dell'umanità. Anche allora (in questo abbiamo mantenuto vivissima la tradizione) dilagava la corruzione; ma la cosa stupefacente era che il popolo lo sapeva e gli stava bene! Com'è possibile? Lo Stato più nobile fiero e famoso dell'antichità che accetta la bestia nera che ha rovinato in ogni epoca uomini e regni? sì, la tollerava, purché chi veniva corrotto e chi corrompeva facessero il bene della Comunità e non solamente quello delle proprie tasche.
Nel caso contrario abbiamo numerosi esempi di rivolte e lotte all'ultimo sangue (in questo invece abbiamo ancora molto da imparare).
Certo, non era una forma perfetta di governo, non mancavano trame, complotti e assassinii ma le cose funzionavano e ne abbiamo il riscontro.
Studiando l'oggi invece, purtroppo nutro ammirazione per ben pochi aspetti della vita politica. Non sono uno di quelli che si lamentano contro tutto e tutti dicendo le solite frasi e i soliti stereotipi.
La mia riflessione nasce guardandomi attorno. Vedo dittatori senza pietà e guerre sanguinose per rovesciarli, vedo brame di potere senza la volontà di giovare alla propria gente, vedo odi senza motivo.
Tuttavia per fortuna non noto solo cattiveria e corruzione ma ho di fronte agli occhi chiari ed evidenti esempi di bontà e altruismo. Penso alla ''social catena'' (così la chiamava il fosco Leopardi) che si è creata in soccorso dei Genovesi colpiti dall'alluvione, penso a quelle persone che hanno dedicato la loro vita ad aiutare gli altri e qui non è il caso di farne l'elenco perché sono veramente tanti e dieci pagine non mi basterebbero.
Trovo inutile ingigantire i difetti anche se sono piuttosto consistenti, come inutile è non guardare ai meriti di chi in questa società ci crede davvero. Forse aveva ragione chi diceva che i Greci avevano già inventato tutto.
jhon
Nel caso contrario abbiamo numerosi esempi di rivolte e lotte all'ultimo sangue (in questo invece abbiamo ancora molto da imparare).
Certo, non era una forma perfetta di governo, non mancavano trame, complotti e assassinii ma le cose funzionavano e ne abbiamo il riscontro.
Studiando l'oggi invece, purtroppo nutro ammirazione per ben pochi aspetti della vita politica. Non sono uno di quelli che si lamentano contro tutto e tutti dicendo le solite frasi e i soliti stereotipi.
La mia riflessione nasce guardandomi attorno. Vedo dittatori senza pietà e guerre sanguinose per rovesciarli, vedo brame di potere senza la volontà di giovare alla propria gente, vedo odi senza motivo.
Tuttavia per fortuna non noto solo cattiveria e corruzione ma ho di fronte agli occhi chiari ed evidenti esempi di bontà e altruismo. Penso alla ''social catena'' (così la chiamava il fosco Leopardi) che si è creata in soccorso dei Genovesi colpiti dall'alluvione, penso a quelle persone che hanno dedicato la loro vita ad aiutare gli altri e qui non è il caso di farne l'elenco perché sono veramente tanti e dieci pagine non mi basterebbero.
Trovo inutile ingigantire i difetti anche se sono piuttosto consistenti, come inutile è non guardare ai meriti di chi in questa società ci crede davvero. Forse aveva ragione chi diceva che i Greci avevano già inventato tutto.
jhon
domenica 20 novembre 2011
L'umiltà e il successo di chi sa lottare
L'altro giorno ho avuto la fortuna di sentire una conferenza di Mario Calabresi, attuale direttore del quotidiano ''La stampa''.Non ci ha parlato della crisi, nemmeno dei conflitti che dilaniano i paesi arabi, argomenti che tuttora non è difficile trovare in prima pagina. Ci ha raccontato semplicemente la sua vita, cosa lo ha spinto a fare le scelte che hanno determinato la sua carriera, come ha vissuto certe situazioni. E lo ha fatto a 'tu per tu', come si fa con un compagno di scuola o con un amico. Non ha usato i vocaboli incomprensibili di chi sa di giocare un ruolo importante e non si è risparmiato battute e autoironia. Ci ha detto come abbia dovuto accantonare il suo sogno di diventare poliziotto e di come sia riuscito dopo una lunga gavetta a diventare reporter. Dalle sue parole trapelava la soddisfazione di chi ha seguito ciò che amava e l'ha raggiunto sfruttando appieno ogni occasione.
Purtroppo, caro Mario non tutti hanno le possibilità di seguire quello che amano e quello che sognano; il precario che fatica ad arrivare alla fine del mese non può certo prendere il primo volo per l'America o iscriversi all'università; la madre di famiglia con tre figli non può passare tutte le giornate a cucinare nella speranza di diventare chef. Ma quel che è certo è che nel possibile ciascuno deve seguire le proprie passioni e non fermarsi davanti a nulla. Questa vita è troppo bella per essere sprecata nello stesso posto a svolgere le stesse occupazioni, ragion per cui bisogna lottare, andare avanti nel migliore dei modi e secondo le proprie possibilità.
Secondo me è inutile protestare, lamentarsi contro uno stato che mai nella storia ha saputo rispondere alle esigenze di tutti i cittadini (salvo rare eccezioni) e mai lo farà.Bisogna lottare in modo costruttivo, prendersi quello che si vuole, senza tuttavia togliere lo stesso diritto agli altri. Per questo mi sembra abbastanza inutile sbandierare il diritto allo studio e al lavoro se prima non ci si impegna a studiare e a lavorare.
Sono curioso di sapere come la pensate! jhon
Purtroppo, caro Mario non tutti hanno le possibilità di seguire quello che amano e quello che sognano; il precario che fatica ad arrivare alla fine del mese non può certo prendere il primo volo per l'America o iscriversi all'università; la madre di famiglia con tre figli non può passare tutte le giornate a cucinare nella speranza di diventare chef. Ma quel che è certo è che nel possibile ciascuno deve seguire le proprie passioni e non fermarsi davanti a nulla. Questa vita è troppo bella per essere sprecata nello stesso posto a svolgere le stesse occupazioni, ragion per cui bisogna lottare, andare avanti nel migliore dei modi e secondo le proprie possibilità.
Secondo me è inutile protestare, lamentarsi contro uno stato che mai nella storia ha saputo rispondere alle esigenze di tutti i cittadini (salvo rare eccezioni) e mai lo farà.Bisogna lottare in modo costruttivo, prendersi quello che si vuole, senza tuttavia togliere lo stesso diritto agli altri. Per questo mi sembra abbastanza inutile sbandierare il diritto allo studio e al lavoro se prima non ci si impegna a studiare e a lavorare.
venerdì 18 novembre 2011
Amo me stesso e gli altri
Dal titolo sembrerà di star leggendo, se mai qualcuno lo leggerà, il blog di un Narciso o di un Giasone, no, nulla di tutto questo. Amo solo quello che sono, sono in buoni rapporti con me stesso, tutto qui. Penso sia la cosa più naturale del mondo sebbene ora per come vanno le cose, io di naturale ci vedo ben poco.
Credo fervidamente negli uomini al di là di tutto, nel loro buon animo, nella loro predisposizione all' ascolto, ma anche nella loro facile vena battagliera, nella ,ahimè, marcata propensione al contrasto, alla lotta e alla prevaricazione. tuttavia credo fermamente nella sua natura; è per questo motivo che mi lancio in quest'avventura dagli esiti incerti, senza saperne un'h di siti, programmazione, marketing e forum, perchè credo che ci deve pur essere qualcuno che provi un minimo di interesse per quello che sto dicendo e soprattutto perchè come ho già ribadito amo me stesso e nutro buone speranze. Chissà, magari in un futuro che potrebbe essere prossimo o lontanissimo mi smentirò, magari con la crescita e la disillusione leggerò con disincanto questi stessi pensieri e mi chiederò come e con che faccia abbia osato a pubblicarli, anzi no, ancor peggio, a concepirli. Per ora mi pasco e mi avvolgo in questi pensieri, perchè mi ci trovo bene, perchè mi si confanno, perchè si intonano con il mio spirito.
Ho deciso di attuare e concretizzare quest'idea già sfiorata ma mai realizzata sull' esempio e sulle orme di persone di fronte le quali non posso che inchinarmi, ''Yoani Sanchez'', ''anna staccato lisa'', e chissà quante altre persone che non conosco e che sicuramente stanno sfidando ogni legge umana e fisica per dare il proprio contributo, per rendere veramente tutto il mondo paese, per dire ''io ci sono, eccomi, leggete quello che scrivo e fate le vostre riflessioni''.
proprio queste persone dobbiamo ringraziare se la rete è quella che è.
Sperando che qualcuno dopo aver trovato questo ''neoblog'' alla miliardesima pagina di 'google' nell'angolo più striminzito del web condivida o abbia da ridire alle affermazioni che ho fatto e che farò nei prossimi periodi porgo un invito a voi ma anche a me stesso che ben esprime lo spirito di questo blog...:......guardiamoci attorno!!!!! jhon
Credo fervidamente negli uomini al di là di tutto, nel loro buon animo, nella loro predisposizione all' ascolto, ma anche nella loro facile vena battagliera, nella ,ahimè, marcata propensione al contrasto, alla lotta e alla prevaricazione. tuttavia credo fermamente nella sua natura; è per questo motivo che mi lancio in quest'avventura dagli esiti incerti, senza saperne un'h di siti, programmazione, marketing e forum, perchè credo che ci deve pur essere qualcuno che provi un minimo di interesse per quello che sto dicendo e soprattutto perchè come ho già ribadito amo me stesso e nutro buone speranze. Chissà, magari in un futuro che potrebbe essere prossimo o lontanissimo mi smentirò, magari con la crescita e la disillusione leggerò con disincanto questi stessi pensieri e mi chiederò come e con che faccia abbia osato a pubblicarli, anzi no, ancor peggio, a concepirli. Per ora mi pasco e mi avvolgo in questi pensieri, perchè mi ci trovo bene, perchè mi si confanno, perchè si intonano con il mio spirito.
Ho deciso di attuare e concretizzare quest'idea già sfiorata ma mai realizzata sull' esempio e sulle orme di persone di fronte le quali non posso che inchinarmi, ''Yoani Sanchez'', ''anna staccato lisa'', e chissà quante altre persone che non conosco e che sicuramente stanno sfidando ogni legge umana e fisica per dare il proprio contributo, per rendere veramente tutto il mondo paese, per dire ''io ci sono, eccomi, leggete quello che scrivo e fate le vostre riflessioni''.
proprio queste persone dobbiamo ringraziare se la rete è quella che è.
Sperando che qualcuno dopo aver trovato questo ''neoblog'' alla miliardesima pagina di 'google' nell'angolo più striminzito del web condivida o abbia da ridire alle affermazioni che ho fatto e che farò nei prossimi periodi porgo un invito a voi ma anche a me stesso che ben esprime lo spirito di questo blog...:......guardiamoci attorno!!!!! jhon
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